Il Prestito Vitalizio

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Esistono varie tipologie di accesso al credito da parte delle famiglie: mutuo, prestiti, carte di credito a saldo e revolving, cessioni del quinto e prestiti vitalizi.

Il Prestito Vitalizio è una tipologia particolare di mutuo ipotecario, che si rivolge alle persone che abbiano compiuto almeno 65 anni di età.

Con l’avvento della crisi del credito e con la mancanza di stabilità nei contratti di lavoro, è sempre più difficile per una coppia o per un singolo, accedere ad un mutuo per l’acquisto di una casa.
Grazie all’avvento del prestito vitalizio, i genitori possono dare una certa somma ai figli che magari può integrare o aiutare all’acquisto della casa.

Il mutuo vitalizio funziona così: un cliente che possiede un immobile libero da ipoteche, può ottenere il mutuo secondo una percentuale sul valore dell’immobile ed in base all’età dei clienti.

Ovviamente più è avanti con gli anni e maggiore sarà le percentuale ottenibile, insomma funziona in maniera opposta dell’usufrutto.

Il prestito vitalizio non va rimborsato con delle rate mensili, ma gli interessi si capitalizzeranno con l’anatocismo, aumentando la cifra che occorrerà restituire all’istituto di credito.

Alla morte dell’intestatario del mutuo vitalizio, nell’arco di tempo di 12 mesi gli eredi hanno 3 possibilità:

Vendere la casa, saldare il debito contratto nei confronti della banca, comprensivo degli interessi
anatocistici, ed eventualmente incassare la differenza..

Chiudere il prestito che si è accumulato fino alla morte dell’intestatario del prestito vitalizio.

Lasciare che l’immobile venga venduto dalla banca, in questo modo , la banca una volta saldato il proprio credito darà la differenza agli eredi. La vendita si svolge in base al valore di perizia con il meccanismo dell’asta, ma in caso la stessa vada deserta non sarà possibile acquistarlo ad un prezzo inferiore.

Può accadere che l’ammontare del mutuo superi il valore dell’immobile, ma in questo caso la differenza se la sobbarca l’istituto di credito senza che questi rimanga a capo agli eredi.

Concludendo, bisogna rendersi conto che alla morte dell’intestatario del prestito vitalizio, a causa degli interessi anatocistici, la cifra da saldare potrebbe essere decisamente superiore a quanto inizialmente chiesto e questo potrebbe portare alla perdita della casa.

Abbiamo voluto mettere una foto dell’articolo proprio come farebbero gli istituti di credito, far vedere che una persona avanti con l’età è bella e sorridente di fronte ad una scelta fatta con cura… ma sarà davvero così?
Attenzione perchè ad accettare un prestito vitalizio significa impegnare il bene immobile nei confronti di un altro ente che a tempo debito se lo farà pagare molto bene, ben di più della cifra che vi ha prestato.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Il Prestito Vitalizio è una tipologia particolare di mutuo ipotecario, che si rivolge alle persone che abbiano compiuto almeno 65 anni di età.

Con l’avvento della crisi del credito e con la mancanza di stabilità nei contratti di lavoro, è sempre più difficile per una coppia o per un singolo, accedere ad un mutuo per l’acquisto di una casa.
Grazie all’avvento del prestito vitalizio, i genitori possono dare una certa somma ai figli che magari può integrare o aiutare all’acquisto della casa.

Il mutuo vitalizio funziona così: un cliente che possiede un immobile libero da ipoteche, può ottenere il mutuo secondo una percentuale sul valore dell’immobile ed in base all’età dei clienti.

Ovviamente più è avanti con gli anni e maggiore sarà le percentuale ottenibile, insomma funziona in maniera opposta dell’usufrutto.

Il prestito vitalizio non va rimborsato con delle rate mensili, ma gli interessi si capitalizzeranno con l’anatocismo, aumentando la cifra che occorrerà restituire all’istituto di credito.

Alla morte dell’intestatario del mutuo vitalizio, nell’arco di tempo di 12 mesi gli eredi hanno 3 possibilità:

Vendere la casa, saldare il debito contratto nei confronti della banca, comprensivo degli interessi
anatocistici, ed eventualmente incassare la differenza..

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Lasciare che l’immobile venga venduto dalla banca, in questo modo , la banca una volta saldato il proprio credito darà la differenza agli eredi. La vendita si svolge in base al valore di perizia con il meccanismo dell’asta, ma in caso la stessa vada deserta non sarà possibile acquistarlo ad un prezzo inferiore.

Può accadere che l’ammontare del mutuo superi il valore dell’immobile, ma in questo caso la differenza se la sobbarca l’istituto di credito senza che questi rimanga a capo agli eredi.

Concludendo, bisogna rendersi conto che alla morte dell’intestatario del prestito vitalizio, a causa degli interessi anatocistici, la cifra da saldare potrebbe essere decisamente superiore a quanto inizialmente chiesto e questo potrebbe portare alla perdita della casa.

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