Pignoramento Condominio, Come Uscire?

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Sei stato pignorato dal condominio perché non hai pagato le spese condominiali? Leggi come un nostro cliente, nelle stesse tue condizioni di debito, è riuscito a uscirne sano e salvo.

Questa è una storia molto particolare di un nostro cliente che ha risolto il Pignoramento condominio per spese straordinarie di manutenzione di facciata.

Se vivi in un condominio, sai benissimo come funzionano queste cose e come sono la maggioranza dei rapporti con gli altri inquilini.

Durante l’assemblea condominiale, se la maggior parte degli inquilini decide di fare un lavoro straordinario, e tu non hai i soldi per sostenere la spesa, il lavoro viene svolto comunque e tu rischi di perdere la casa perché dopo un’assemblea straordinaria, gli altri inquilini danno mandato all’amministratore di emettere atti giudiziari, e tu ti trovi con la casa pignorata dal condominio.

Questo è quello che è successo ad Antonio che non aveva la possibilità economica di poter sostenere le spese di ristrutturazione del tetto, e si è ritrovato sulle spalle un debito con il condominio che si è tramutato in pignoramento per diecimila euro.

Il mutuo con la banca lo sta pagando regolarmente ma è spaventato perché ha già ricevuto una chiamata dal direttore di filiale che chiede spiegazioni sul pignoramento.

Fortunatamente, gli restavano solo due anni per estinguere il mutuo, ma sai che rogna se te lo revocano e perdi casa?

Hai pagato totalmente un mutuo per niente!

Decide quindi di sedersi a tavolino e valutare le varie soluzioni con la moglie:

  • Rientro del debito con il condominio a rate mensili, con piccoli importi
  • Attendere di estinguere il mutuo, per avere i soldi per pagare rate più importanti al condominio
  • Chiedere un finanziamento per togliere il pignoramento, ma si ritroverebbe a dover restituire alla finanziaria una rata che non si può permettere, e quindi cadrebbe dalla padella alla brace
  • Vendere casa e chiudere tutto il debito

L’idea di vendere non lo spaventa e quindi decide di prendere quella strada.

Sembra davvero la decisione giusta perché, dopo essersi rivolto all’agenzia, dopo sei mesi riescono a trovare un acquirente.

Credimi, di questi tempi sei mesi per vendere sono una manna dal cielo, soprattutto se trovi chi è disposto a darti quello che chiedi.

Inizia il classico procedimento di vendita della casa:

  • Firma della proposta d’acquisto
  • Incasso della caparra che deve essere immediatamente girato verso altri creditori
  • Fissare l’appuntamento dal notaio a distanza di qualche mese perché l’acquirente deve ricevere la delibera del mutuo, da parte della propria banca.

Contemporaneamente a questo, Antonio decide di contattarci per capire se possiamo tamponare la situazione con il condominio che non ne vuole sapere di bloccare il pignoramento della casa, ma procede con la procedura.

Anche la banca ha bisogno di essere rassicurata.

Nessun problema per noi, mandaci i documenti e diamo un’occhiata a tutto.

Ti dico che sia Antonio che la moglie, si sono di molto risollevati perché vedevano risolversi in modo positivo la loro situazione.

Peccato però, che quando leggiamo la documentazione e facciamo una visura, scopriamo che l’immobile è vincolato fino al duemilasedici e non si può vendere.

Prova ad immaginare la faccia di Antonio quando siamo costretti a dargli questa notizia.

Una doccia ghiacciata.

Di questo periodo vanno di moda per una giusta causa, ma purtroppo non è la sua.

Contattiamo immediatamente l’agente immobiliare e blocchiamo il tutto chiedendogli come gli sia potuto sfuggire un particolare del genere.

L’agente di vendita non si è nemmeno reso conto che l’immobile non si poteva vendere prima di una certa data e la sua grande esperienza del settore, lo portava a chiedere quattromilasettecento euro di provvigione.

Doccia gelata anche per lui, e sono due!

Se con questa grande esperienza nel settore, ti è sfuggito questo particolare, e ti invito ad immaginare la situazione quando ci si sarebbe trovati tutti davanti al notaio che, scioccato, ti avrebbe detto che non si può vendere, e che bastava leggere la vecchia compravendita o fare una visura.

Come dire all’acquirente che la vendita non si poteva effettuare e che la sua caparra è già stata spesa per chiudere altri debiti e quindi non era possibile restituirla.

Capisci che il cliente si sarebbe trovato in una situazione ancor peggiore perché oltre a tutto il resto si sarebbe trovato a dover restituire una caparra che non aveva più e che il potenziale cliente, sarebbe rimasto preso in mezzo perdendoci dei soldi.

Ti immagini l’imbarazzo di tutte le parti?

Come ti saresti sentito Tu a trovarti dal notaio, convinto che quel giorno avresti potuto chiudere i debiti col condominio e invece ti sei trovato ancora di più impantanato?

Ora, non siamo nuovi a queste situazioni, e NON basta mettere in vendita l’immobile perché devi renderti conto che ci sono alcuni aspetti con cui devi scontrarti:

  • Prezzo reale di mercato
  • Professionista alla vendita, che sappia fare il suo lavoro
  • Trovare un acquirente in modo veloce
  • Parlare con i creditori e avere successo
  • Accordare tra le parti creditrici
  • Stralcio del debito
  • Chiusura agli atti

Solo così ne puoi uscire sano e salvo, altrimenti rischi di peggiorare la situazione, così come stava succedendo ad Antonio.

Fortunatamente siamo arrivati noi al momento giusto e lo abbiamo preso con le pinze, prima che firmasse la proposta di vendita e incassasse, e spendesse, la caparra.

Ti dico anche che Antonio si è rivolto ad un paio di avvocati che hanno guardato le carte, intascato trecento euro e dato una sentenza irrevocabile: purtroppo non si può fare niente!

Come non si può fare niente, adesso ti spiego come abbiamo risolto!

Abbiamo chiesto di partecipare alla prima udienza e durante il colloquio col giudice, siamo riusciti ad ottenere una conversione del pignoramento.

Se non sai cos’è ti invito a leggere questo link: Conversione del pignoramento.

Questo per fare in modo di prendere tempo e fermare l’asta.

Abbiamo chiesto un incontro con il condominio e fatto una proposta a stralcio.

L’amministratore non era molto entusiasta, ma se la procedura fosse andata avanti avrebbero dovuto anticipare altri soldi per portare avanti la procedura per forse prendere i soldi.

Ci siamo impegnati a mettere noi i soldi per poter estinguere il pignoramento del condominio, far star tranquilla la banca per poi vendere l’immobile quando sarà possibile.

Capisci il grande vantaggio adesso?

Antonio, quasi si è messo a piangere, perché estinguendo il mutuo e vendendo l’immobile, recupererebbe i soldi del mutuo che altrimenti sarebbero stati sprecati, perché una casa all’asta viene venduta per meno del quaranta percento del valore di mercato.

Se sei in una situazione del genere, contattaci che ne parliamo attentamente.

Forse c’è una possibilità anche per te.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Sei stato pignorato dal condominio perché non hai pagato le spese condominiali? Leggi come un nostro cliente, nelle stesse tue condizioni di debito, è riuscito a uscirne sano e salvo.

Questa è una storia molto particolare di un nostro cliente che ha risolto il Pignoramento condominio per spese straordinarie di manutenzione di facciata.

Se vivi in un condominio, sai benissimo come funzionano queste cose e come sono la maggioranza dei rapporti con gli altri inquilini.

Durante l’assemblea condominiale, se la maggior parte degli inquilini decide di fare un lavoro straordinario, e tu non hai i soldi per sostenere la spesa, il lavoro viene svolto comunque e tu rischi di perdere la casa perché dopo un’assemblea straordinaria, gli altri inquilini danno mandato all’amministratore di emettere atti giudiziari, e tu ti trovi con la casa pignorata dal condominio.

Questo è quello che è successo ad Antonio che non aveva la possibilità economica di poter sostenere le spese di ristrutturazione del tetto, e si è ritrovato sulle spalle un debito con il condominio che si è tramutato in pignoramento per diecimila euro.

Il mutuo con la banca lo sta pagando regolarmente ma è spaventato perché ha già ricevuto una chiamata dal direttore di filiale che chiede spiegazioni sul pignoramento.

Fortunatamente, gli restavano solo due anni per estinguere il mutuo, ma sai che rogna se te lo revocano e perdi casa?

Hai pagato totalmente un mutuo per niente!

Decide quindi di sedersi a tavolino e valutare le varie soluzioni con la moglie:

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  • Attendere di estinguere il mutuo, per avere i soldi per pagare rate più importanti al condominio
  • Chiedere un finanziamento per togliere il pignoramento, ma si ritroverebbe a dover restituire alla finanziaria una rata che non si può permettere, e quindi cadrebbe dalla padella alla brace
  • Vendere casa e chiudere tutto il debito

L’idea di vendere non lo spaventa e quindi decide di prendere quella strada.

Sembra davvero la decisione giusta perché, dopo essersi rivolto all’agenzia, dopo sei mesi riescono a trovare un acquirente.

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  • Firma della proposta d’acquisto
  • Incasso della caparra che deve essere immediatamente girato verso altri creditori
  • Fissare l’appuntamento dal notaio a distanza di qualche mese perché l’acquirente deve ricevere la delibera del mutuo, da parte della propria banca.

Contemporaneamente a questo, Antonio decide di contattarci per capire se possiamo tamponare la situazione con il condominio che non ne vuole sapere di bloccare il pignoramento della casa, ma procede con la procedura.

Anche la banca ha bisogno di essere rassicurata.

Nessun problema per noi, mandaci i documenti e diamo un’occhiata a tutto.

Ti dico che sia Antonio che la moglie, si sono di molto risollevati perché vedevano risolversi in modo positivo la loro situazione.

Peccato però, che quando leggiamo la documentazione e facciamo una visura, scopriamo che l’immobile è vincolato fino al duemilasedici e non si può vendere.

Prova ad immaginare la faccia di Antonio quando siamo costretti a dargli questa notizia.

Una doccia ghiacciata.

Di questo periodo vanno di moda per una giusta causa, ma purtroppo non è la sua.

Contattiamo immediatamente l’agente immobiliare e blocchiamo il tutto chiedendogli come gli sia potuto sfuggire un particolare del genere.

L’agente di vendita non si è nemmeno reso conto che l’immobile non si poteva vendere prima di una certa data e la sua grande esperienza del settore, lo portava a chiedere quattromilasettecento euro di provvigione.

Doccia gelata anche per lui, e sono due!

Se con questa grande esperienza nel settore, ti è sfuggito questo particolare, e ti invito ad immaginare la situazione quando ci si sarebbe trovati tutti davanti al notaio che, scioccato, ti avrebbe detto che non si può vendere, e che bastava leggere la vecchia compravendita o fare una visura.

Come dire all’acquirente che la vendita non si poteva effettuare e che la sua caparra è già stata spesa per chiudere altri debiti e quindi non era possibile restituirla.

Capisci che il cliente si sarebbe trovato in una situazione ancor peggiore perché oltre a tutto il resto si sarebbe trovato a dover restituire una caparra che non aveva più e che il potenziale cliente, sarebbe rimasto preso in mezzo perdendoci dei soldi.

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Come ti saresti sentito Tu a trovarti dal notaio, convinto che quel giorno avresti potuto chiudere i debiti col condominio e invece ti sei trovato ancora di più impantanato?

Ora, non siamo nuovi a queste situazioni, e NON basta mettere in vendita l’immobile perché devi renderti conto che ci sono alcuni aspetti con cui devi scontrarti:

  • Prezzo reale di mercato
  • Professionista alla vendita, che sappia fare il suo lavoro
  • Trovare un acquirente in modo veloce
  • Parlare con i creditori e avere successo
  • Accordare tra le parti creditrici
  • Stralcio del debito
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Solo così ne puoi uscire sano e salvo, altrimenti rischi di peggiorare la situazione, così come stava succedendo ad Antonio.

Fortunatamente siamo arrivati noi al momento giusto e lo abbiamo preso con le pinze, prima che firmasse la proposta di vendita e incassasse, e spendesse, la caparra.

Ti dico anche che Antonio si è rivolto ad un paio di avvocati che hanno guardato le carte, intascato trecento euro e dato una sentenza irrevocabile: purtroppo non si può fare niente!

Come non si può fare niente, adesso ti spiego come abbiamo risolto!

Abbiamo chiesto di partecipare alla prima udienza e durante il colloquio col giudice, siamo riusciti ad ottenere una conversione del pignoramento.

Se non sai cos’è ti invito a leggere questo link: Conversione del pignoramento.

Questo per fare in modo di prendere tempo e fermare l’asta.

Abbiamo chiesto un incontro con il condominio e fatto una proposta a stralcio.

L’amministratore non era molto entusiasta, ma se la procedura fosse andata avanti avrebbero dovuto anticipare altri soldi per portare avanti la procedura per forse prendere i soldi.

Ci siamo impegnati a mettere noi i soldi per poter estinguere il pignoramento del condominio, far star tranquilla la banca per poi vendere l’immobile quando sarà possibile.

Capisci il grande vantaggio adesso?

Antonio, quasi si è messo a piangere, perché estinguendo il mutuo e vendendo l’immobile, recupererebbe i soldi del mutuo che altrimenti sarebbero stati sprecati, perché una casa all’asta viene venduta per meno del quaranta percento del valore di mercato.

Se sei in una situazione del genere, contattaci che ne parliamo attentamente.

Forse c’è una possibilità anche per te.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

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