Come Risolvere con il Saldo e Stralcio

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Quando è Possibile Risolvere con il Saldo a Stralcio?

Qualche mese fa siamo stati contattati da Marisa (NDF), una signora di Roma, sposata e con una bambina. Come al nostro solito, abbiamo cercato di capire quale fosse la sua storia e come poterla aiutare.

Il marito di Marisa è un consulente che, in passato, ha avuto bisogno di liquidità per sostenere la sua attività che non andava affatto bene. Quale è stata la scelta? Chiedere a Marisa di apporre qualche firma a garanzia per ottenere degli importanti finanziamenti.

Marisa, dovete sapere, era proprietaria di un immobile a Roma. Inoltre ha ricevuto in eredità dal papà, un grazioso complesso a Fiumicino composto da due appartamenti vista mare e una dependance. Il panorama lo si può scorgere nella foto del post. Tale complesso era, per il 50%, assegnato alla mamma, successivamente venuta a mancare.

Questo dettaglio sarebbe stato poi molto importante. La banca avrebbe saputo perfettamente che, al decesso della madre di Marisa era indecisa se accettare l’eredità,come poi ha fatto, o meno, perché le sarebbe spettato il 100% del complesso essendo figlia unica. Benissimo, una ghiotta occasione da non farsi sfuggire per la banca.

Torniamo alla nostra storia. Come spesso avviene, più per una trascuratezza e superficialità di sorta che per veri e propri problemi finanziari, diverse rate dei finanziamenti non sono state pagate. Con il tempo, il debito residuo, più che diminuire, è aumentato.

La conseguenza è stata l’inizio di una procedura esecutiva che ha aggredito inizialmente l’immobile di Roma. Vi ricordo che Marisa aveva messo delle firme a garanzia del marito e, di conseguenza, rispondeva in solido del suo debito. Il marito, infatti, non aveva beni intestati. Per farla breve, il primo immobile di Roma è stato perduto all’asta. Ma le cattive notizie non erano finite. Infatti, l’ammontare del debito era tale che la vendita all’asta non era stata sufficiente per chiuderlo.

Marisa e il marito erano rimasti debitori di diverse decine di migliaia d’euro. Con il tempo l’attività del marito aveva subito ulteriori rallentamenti. Quindi le difficoltà sono aumentate al punto tale che il debito residuo è cresciuto vertiginosamente. Le banche hanno allora deciso, di buona lena, di aggredire anche il complesso di Fiumicino, oramai di completa proprietà di Marisa, notificando un atto di pignoramento relativo all’intera proprietà.

C’è da specificare che, il debito residuo con la banca dopo la prima vendita all’asta, è di circa centodiecimila euro. Quindi la banca ha ipotecato e pignorato immobili per oltre trecentomila euro di valore. Una stima di vendita prudenziale ci ha dato duecentonovantamila euro. In poche parole, da qui a breve, i due appartamenti e la dependance sarebbero andati all’asta.

Sarebbero quindi stati persi per pagare un debito generato dal marito di Marisa. Immaginate, dunque, quale potesse essere la tensione in famiglia. Quando Marisa ci ha chiamato, ci siamo incontrati proprio a Fiumicino e abbiamo avuto modo di fare un quadro generale della situazione.

Dopo aver compreso che Marisa e il marito si erano gettati a capofitto in un vortice di debiti dal quale non sarebbero più usciti, abbiamo dovuto prendere in mano la situazione. Il nostro intervento si è orientato a chiudere completamente la posizione debitoria attraverso una efficace e diretta trattativa con i creditori coinvolti e raggiungendo un conveniente accordo di saldo e stralcio dei debiti.

E’ stata la banca stessa a farci un’offerta di saldo a stralcio del debito, da centodiecimila a cinquantacinquemila euro. Daremo a Marisa e alla sua famiglia non solo la possibilità di ricominciare, ma anche della liquidità da utilizzare nel breve-medio periodo.

Dobbiamo ancora concludere alcune situazioni ma la strada è chiaramente definita e la famiglia di Marisa potrà cominciare a vivere di nuovo senza l’ombra nauseante di una pressione debitoria insostenibile. Se non fossimo intervenuti, gli appartamenti sarebbero stati venduti all’asta, probabilmente ad un prezzo irrisorio.

Forse Marisa e il marito sarebbero riusciti a chiudere i loro problemi debitori. Forse no. Senza parlare della situazione familiare che sarebbe potuta saltare da un momento all’altro. Comunque sia, oltre a ciò, non avrebbero certo ottenuto la liquidità che noi siamo stati invece in grado di fornire. Chiara la situazione? Qual’è la differenza tra noi e gli altri? Come possiamo darti un beneficio?

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Qualche mese fa siamo stati contattati da Marisa (NDF), una signora di Roma, sposata e con una bambina. Come al nostro solito, abbiamo cercato di capire quale fosse la sua storia e come poterla aiutare.

Il marito di Marisa è un consulente che, in passato, ha avuto bisogno di liquidità per sostenere la sua attività che non andava affatto bene. Quale è stata la scelta? Chiedere a Marisa di apporre qualche firma a garanzia per ottenere degli importanti finanziamenti.

Marisa, dovete sapere, era proprietaria di un immobile a Roma. Inoltre ha ricevuto in eredità dal papà, un grazioso complesso a Fiumicino composto da due appartamenti vista mare e una dependance. Il panorama lo si può scorgere nella foto del post. Tale complesso era, per il 50%, assegnato alla mamma, successivamente venuta a mancare.

Questo dettaglio sarebbe stato poi molto importante. La banca avrebbe saputo perfettamente che, al decesso della madre di Marisa era indecisa se accettare l’eredità,come poi ha fatto, o meno, perché le sarebbe spettato il 100% del complesso essendo figlia unica. Benissimo, una ghiotta occasione da non farsi sfuggire per la banca.

Torniamo alla nostra storia. Come spesso avviene, più per una trascuratezza e superficialità di sorta che per veri e propri problemi finanziari, diverse rate dei finanziamenti non sono state pagate. Con il tempo, il debito residuo, più che diminuire, è aumentato.

La conseguenza è stata l’inizio di una procedura esecutiva che ha aggredito inizialmente l’immobile di Roma. Vi ricordo che Marisa aveva messo delle firme a garanzia del marito e, di conseguenza, rispondeva in solido del suo debito. Il marito, infatti, non aveva beni intestati. Per farla breve, il primo immobile di Roma è stato perduto all’asta. Ma le cattive notizie non erano finite. Infatti, l’ammontare del debito era tale che la vendita all’asta non era stata sufficiente per chiuderlo.

Marisa e il marito erano rimasti debitori di diverse decine di migliaia d’euro. Con il tempo l’attività del marito aveva subito ulteriori rallentamenti. Quindi le difficoltà sono aumentate al punto tale che il debito residuo è cresciuto vertiginosamente. Le banche hanno allora deciso, di buona lena, di aggredire anche il complesso di Fiumicino, oramai di completa proprietà di Marisa, notificando un atto di pignoramento relativo all’intera proprietà.

C’è da specificare che, il debito residuo con la banca dopo la prima vendita all’asta, è di circa centodiecimila euro. Quindi la banca ha ipotecato e pignorato immobili per oltre trecentomila euro di valore. Una stima di vendita prudenziale ci ha dato duecentonovantamila euro. In poche parole, da qui a breve, i due appartamenti e la dependance sarebbero andati all’asta.

Sarebbero quindi stati persi per pagare un debito generato dal marito di Marisa. Immaginate, dunque, quale potesse essere la tensione in famiglia. Quando Marisa ci ha chiamato, ci siamo incontrati proprio a Fiumicino e abbiamo avuto modo di fare un quadro generale della situazione.

Dopo aver compreso che Marisa e il marito si erano gettati a capofitto in un vortice di debiti dal quale non sarebbero più usciti, abbiamo dovuto prendere in mano la situazione. Il nostro intervento si è orientato a chiudere completamente la posizione debitoria attraverso una efficace e diretta trattativa con i creditori coinvolti e raggiungendo un conveniente accordo di saldo e stralcio dei debiti.

E’ stata la banca stessa a farci un’offerta di saldo a stralcio del debito, da centodiecimila a cinquantacinquemila euro. Daremo a Marisa e alla sua famiglia non solo la possibilità di ricominciare, ma anche della liquidità da utilizzare nel breve-medio periodo.

Dobbiamo ancora concludere alcune situazioni ma la strada è chiaramente definita e la famiglia di Marisa potrà cominciare a vivere di nuovo senza l’ombra nauseante di una pressione debitoria insostenibile. Se non fossimo intervenuti, gli appartamenti sarebbero stati venduti all’asta, probabilmente ad un prezzo irrisorio.

Forse Marisa e il marito sarebbero riusciti a chiudere i loro problemi debitori. Forse no. Senza parlare della situazione familiare che sarebbe potuta saltare da un momento all’altro. Comunque sia, oltre a ciò, non avrebbero certo ottenuto la liquidità che noi siamo stati invece in grado di fornire. Chiara la situazione? Qual’è la differenza tra noi e gli altri? Come possiamo darti un beneficio?

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

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