Oggi vi racconto come abbiamo risolto una casistica interessante. La storia è di un ragazzo intorno ai 35 anni che chiameremo “Andrea”.
Andrea è un personaggio attivo nel mondo del lavoro, ha diverse attività che generano dei buoni profitti, un ragazzo sempre ben vestito al quale non manca nulla e tutto quello che si può permettere se lo sta guadagnando con il lavoro.
Purtroppo diverso tempo fa ha aperto un debito con dei fornitori per poter avviare un attività sulla spiaggia.
A quel tempo Andrea aveva una snc con la mamma come socia, hanno aperto un chiosco sulla spiaggia e ovviamente hanno dovuto dotarsi delle apparecchiature adatte per poter operare. Tutto andava bene se non per un particolare. I fornitori avevano rilasciato una fattura di 80 mila euro per i macchinari che Andrea ha sempre pagato regolarmente mese dopo mese, finchè un giorno Andrea ha scoperto che quelle attrezzature non erano per nulla di buona qualità. Decise quindi di mandare al fornitore una lettera dove esponeva la sua perentoria decisione di interrompere i pagamenti.
Nel frattempo Andrea ha chiuso quell’attività per motivi suoi e l’avvocato, una volpe, ha informato i fornitori di questo, i quali si sono mossi immediatamente… per cosa?
Ovviamente il fornitore non è rimasto con le mani in mano e ha deciso di proseguire per vie legali per poter riavere i propri soldi, presentando al giudice le fatture non pagate e iniziare il processo dell’esecuzione forzata.
Andrea ci ha chiamati il giorno stesso in cui ha ricevuto l’atto di precetto e abbiamo dovuto volare per poter imbastire tutto il processo che portasse alla soluzione.
A questo punto Andrea ci descrive la sua situazione:
Immobile del valore di circa 300 mila euro con mutuo con la banca cointestato con la sua attuale compagna e la mamma, ricordate socia nella snc, proprietaria anch’essa di un immobile del valore di oltre 1.5M di euro.
Premesso che Andrea ha sempre pagato le rate del mutuo, quindi la sua posizione con la banca è sempre stata buona. Anche i genitori hanno sempre pagato le rate del mutuo.
Qual’è la sua paura? Che i fornitori pignorino entrambi gli immobili per garantirsi il rientro del debito. E le banche stanno a guardare? Ovviamente no, avendo l’ipoteca primaria sugli immobili procederanno anch’esse per vie legali chiedendo prima il rientro del debito che, se non rispettato diventerà successivamente esecutivo con il pignoramento.
Scatta l’azione, un continuo confrontarsi tra il gruppo, i legali ed il notaio per poter capire come togliere Andrea dai guai.
Troviamo 2/3 possibili piani di azione e siamo pronti a incontrarci con i clienti.
Ci incontriamo con Andrea e suo papà, ci parliamo per circa una mezzoretta e… tutti daccordo, si procede.
Abbiamo esposto di come il nostro ragionamento ha portato a garantirgli la soluzione e su come procedere. Accettate le condizioni abbiamo avviato IMMEDIATAMENTE un processo diretto che portava fuori dal tunnel del problema.
Due giorni dopo Andrea era un altra persona, più serena, più felice! E noi di contro abbiamo potuto mettere un altra bandierina di conquista sulla mappa.
Se stai leggendo questo articolo e ti rendi conto di avere una situazione più o meno simile a quella di Andrea, ti invitiamo a contattarci per avere un consiglio utile su come poter raddrizzare la situazione debitoria a tuo favore. La nostra Agenzia del Debito ti può aiutare!
Buona lettura.
Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.
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